Una condivisione
             che diviene cultura

Testimonianze

 

Ciao, sono le 15: sono distrutta da una giornata particolarmente pesante di tirocinio ospedaliero, anche se, istintivamente, me ne andrei direttamente a casa, alla fine mi decido di andare in Cilla...La tentazione ogni volta è quella di far prendere il sopravvento alla pigrizia e alla stanchezza ma, ogni volta, vado e poi mi rendo conto che c'è sempre da guadagnarci e da crescere! Perciò salgo sul mio bus n.17 e prego perchè oggi, come sempre, l'andare in caritativa mi faccia crescere. Sono le 20 e sono appena tornata dal Centro Cilla di Nervi. E' stato bellissimo oggi, più che mai! Arrivo (dopo aver rischiato di non scendere dal bus perchè mi sono addormentata) e trovo un piccolo ospite che mi accoglie con uno di quei sorrisi che ti scalda il cuore e ti fa già capire il perchè ne valeva la pena andare in caritativa.

Poi vado nell'appartamento più gettonato, il n.8: è la casa più gettonata perché è quella in cui ogni volta che entro è più evidente la Presenza di Gesù! Appena arrivo infatti per me è come se fossi arrivata a casa, il mio cuore si rasserena sempre e mi sento amata ed accolta totalmente con tutto quello che sono senza scartare niente. Ci sono ad aspettarmi una ragazza di 24 anni gravemente malata, sua mamma e suo papà. Queste persone ogni volta sono il mezzo attraverso il quale Gesù mi fa capire cosa significa essere affidata a Lui e cosa significa veramente vivere un rapporto gratuito. Che gratuito è un modo di dire perchè alla fine loro non si rendono neanche conto che è molto più grande ciò che mi regalano rispetto a ciò che io vorrei dare loro. Intanto che torno verso casa faccio un salto al Gaslini perchè c'è un ragazzo di 15 anni con un brutto tumore che ha avuto una ricaduta bruttissima.

Ci sono ad aspettarmi una ragazza di 24 anni gravemente malata, sua mamma e suo papà. Queste persone ogni volta sono il mezzo attraverso il quale Gesù mi fa capire cosa significa essere affidata a Lui e cosa significa veramente vivere un rapporto gratuito. Che gratuito è un modo di dire perchè alla fine loro non si rendono neanche conto che è molto più grande ciò che mi regalano rispetto a ciò che io vorrei dare loro. Intanto che torno verso casa faccio un salto al Gaslini perchè c'è un ragazzo di 15 anni con un brutto tumore che ha avuto una ricaduta bruttissima. Arrivo ed entro nella sua stanza, lo vedo con quel viso da ragazzino che porta però su di sè la stessa sofferenza e allo stesso tempo la stessa forza consapevole dello scopo che sono sicura avesse Gesù sulla Croce

Arrivo ed entro nella sua stanza, lo vedo con quel viso da ragazzino che porta però su di sè la stessa sofferenza e allo stesso tempo la stessa forza consapevole dello scopo che sono sicura avesse Gesù sulla Croce. Mi sto chiedendo spesso come la caritativa mi rende più umana e mi aiuta a vivere la povertà: Giussani ci ha detto "se viviamo la caritativa tanto per fare la caritativa facciamo del moralismo e appesantiamo la vita e basta...perciò occorre vivere il gesto che si compie in un rapporto, con la coscienza della gratuità. Io sono grato a questo gesto perchè mi fa partecipare della Presenza; tanto è vero che io sono cresciuto dopo che lo faccio." Io sono cresciuta appunto perchè la caritativa mi aiuta ad andare all'essenziale delle cose e mi lancia nell'affronto del reale: ti rendi conto che non sei tu che ti dai, come un ragazzino non sceglie di avere un tumore o non decidi tu che ci sia un tramonto bellissimo: tutte queste cose ci sono date, bisogna "solo" avere la semplicità e la povertà di cuore di starci, lasciando che un Altro penetri e salvi la nostra nullità con la Sua Pietà e il Suo Amore. La caritativa è per me la modalità con la quale vengo educata meglio a stare con lo sguardo fisso ed il cuore spalancato al Mistero che mi fa.