Una condivisione
             che diviene cultura

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Il 17 settembre scorso è stata una data importante per l’Associazione Cilla di Torino, è stata presentata alla Città la nuova Casa d’Accoglienza per i malati e i loro famigliari che si trova in prossimità del Presidio Ospedaliero Cottolengo. Tanti sono stati i benefattori che a vario titolo si sono coinvolti in questa grande opera:l’Opera Barolo che ha concesso l’immobile in comodato gratuito; La Compagnia San Paolo e la Fondazione Johnson&Johnson che hanno finanziato parte dei lavori di ristrutturazione e adeguamento; ma anche professionisti, come l’Impresa Delsedime, che hanno messo a disposizione le loro competenze per la realizzazione dei lavori, in ultimo ma non ultimi, privati cittadini, come la famiglia Cugiani, che mossi e commossi da quest’opera vi si sono coinvolti.

 

Distribuita su tre piani la nuova Casa “Cilla” di Torino potrà accogliere fino a 25 persone in camere doppie con servizi privati. Sono stati realizzati anche tre mini appartamento per rispondere alle necessità di quegli ospiti che devono affrontare una lunga permanenza in ospedale.

Esistono poi degli ambienti comuni quali la cucina, la sala da pranzo, il soggiorno e la lavanderia, luoghi in cui gli ospiti possono avere momenti di condivisione con altri ospiti e con i volontari dell'Associazione.

Alla cerimonia del taglio del nastro, hanno partecipato diverse autorità e anche esponenti di numerose Associazioni, rendendo così il gesto un vero momento di incontro e di allargamento della conoscenza della nostra opera a Torino.

Presenti, tra gli altri, l'Arcivescovo Mons.Cesare Nosiglia, il Vice Presidente della Compagnia San Paolo Suor Giuliana Galli, il membro del Consiglio di amministrazione dell'Opera Barolo, Dott.ssa Tiziana Ciampolini, l'Assessore al Welfare del Comune di Torino Elide Tisi e il Presidente del Centro Servizi Vssp Silvio Magliano. 

"Dobbiamo essere grati all'Associazione Cilla per la realizzazione di questo progetto - ha raccontato l'Arcivescovo di Torino Mons. Cesare Nosiglia - perché le persone vanno aiutate, soprattutto in un periodo di crisi come questo o nei momenti drammatici come la malattia"