Una condivisione
             che diviene cultura

Testimonianze

Nel corso di un'assemblea mensile è scaturita con forza la necessità e la voglia di far uscire l'opera di casa accoglienza Cilla dalla cerchia di conoscenze ormai note, puntando sulle realtà ospedaliere della città. Abbiamo formalizzato tre mattine di presenza, durante la settimana Santa, allestendo dei "banchetti" con gadgets e materiale informativo di ogni genere. Le coppie dei volontari, suddivise per turni di orario, erano pronte ad entrare in 3 presidi ospedalieri. Nessuno di noi avrebbe potuto immaginare quale sarebbe stato l'esito di tale gesto. Quasi sempre questi momenti si affrontano con titubanza e incertezza, proprio perché è difficile comunicare tutta la preziosità di quest'opera: comunque è la realtà che ti viene incontro ed è un'illusione impossessarsene pianificandola, è il Mistero che la definisce e tanto più è imprevedibile quanto più ti rendi conto che non sei tu che operi, ma un Altro che opera per te. 

Il secondo giorno io e mia moglie andiamo a dare il cambio alla prima coppia di volontari all'ospedale Malpighi; sia loro che noi avendo avuto pochissimi contatti con la gente rischiavamo una grossa delusione. Sembrava un insuccesso, ma alla fine della mattinata ecco succedere l'imprevisto: due nostri amici medici si fermano al banchetto contenti della nostra presenza nel loro luogo di lavoro. Immediatamente si attivano, uno chiede del materiale da lasciare in visione nel suo ambulatorio, l'altro ci fa accedere all'interno di un reparto di ortopedia per distribuire con il consenso del primario il nostro materiale alla capo sala. Il terzo giorno sono in coppia con Marisa all'Ospedale Maggiore. Qui è tutto diverso, il banchetto è affollatissimo e così prima del secondo turno abbiamo finito quasi tutto il materiale informativo e abbiamo incontrato molte persone desiderose di interessarsi a Cilla. 

Siamo tornati a casa contenti nella consapevolezza che sia pure con tutti i nostri limiti siamo riusciti a fare una cosa bella. Riflettendo sull'esperienza fatta emerge anche un'altra considerazione importante: la realtà dei volontari di Cilla è "compagnia vera e reale" perché offre la possibilità di mettere in moto tutto l'umano di cui sei fatto ponendolo al servizio di un altro nel momento in cui ne condividi il bisogno. Parlando con gli amici volontari delle nostre reciproche emozioni abbiamo verificato che anche loro si sono impegnati a fondo pur sapendo che niente può dipendere dalla nostra abilità o bravura, capendo che il Mistero abbraccia veramente la nostra compagnia e si fa presente in ogni istante della nostra vita. E' stato evidente per tutti che solo nella fedeltà all'origine di quest'opera, nata dall'incontro di Rino e don Giussani, possiamo essere testimoni dell'incontro con Cristo.

Aldo e Daniela.