Una condivisione
             che diviene cultura

Testimonianze

Cari amici,

voglio raccontare la mia avventura di questi mesi.

L'ospedale di Monza sta costruendo un nuovo edificio dove troveranno posto gli ambulatori.Per questo ha dovuto modificare tutti i percorsi pedonali e d'ingresso.Per ovviare al prevedibile disagio degli utenti ha chiesto alle associazioni che si riferiscono all'ente di svolgere un lavoro di supporto. Io come "Cilla" ho aderito, cos'ì da alcuni mesi il lunedi e il giovedi mattina mi trovo nell'atrio del settore B ( i settori sono tre A,B,C) a dare informazioni, ad indirizzare ad aiutare a pagare alle casse automatiche.Un compito generico, ma che mi permette di scoprire sul campo come l'accoglienza non è una caratteristica esclusiva della "casa",ma della persona.Così imparo a guardare, perchè se il primo compito è cercare di rispondere al bisogno perfino banale che le persone manifestano, anche attraverso l'incertezza, costantemente sono richiamato a cercare nei loro occhi l'Essere che li fa. Il più delle volte esso è coperto dal carattere che hanno, dall'impazienza dell'attesa; a volte fa capolino dalla gentilezza. E io mi devo esercitare a non fermarmi a questo, a riandare al mio rapporto costitutivo senza abbandonarmi alla reattività, che pure esercita la sua sovranità.Sento così che un po' alla volta sto cambiando e questo mi fa appassionare a questo gesto che io considero la mia "caritativa".